sabato 19 dicembre 2009

ninna nanna, ninna oh

Dice il saggio, in vacanza si va per riposare.

io tutto bene... in sostanza ieri mattina ho lasciato l'albergo a singapore... ho camminato per tutto il giorno, fino alle 8 di sera dove ho dovuto intrattenere una lotta con agguerriti malesi che stavano salendo sull'autobus pe dirigersi verso la dogana malese e tornarsene a casa... io ero svantaggiato perche' oltre a dover combattere, tenevo in mano una valigia da 20kg, il successo di tutte le mie mosse era subordinato a tale accessorio... dopo la lotta al bus per la dogana ed alla dogana stessa, ho riconquistato un sudato visto malese, ho mangiato le patatine nel piu' sporco mcdonald del pianeta, nella immonda stazione dei bus di johor bahru, dove addirittura una allegra famiglia aveva deciso di festeggiare il compleanno dei piccoli.
Sono finalmente seguite, a mezzanotte e mezza, 3 o 4 ore di sonno sul bus verso kuala lumpur, rumori strani, sogni perturbati con la gialppas che commentava il sogno... arrivo a destinazione alle 5 del mattino, visto e considerato che prima delle due del pomeriggio non posso entrare in hotel, ho girovagato in maniera insensata per qualche ora, fatto colazione con spaghetti fritti e te' cinese, fino a sedermi finalmente in questo internet cafe. Sono in giro da esattamente 24 ore... e non sono neanche le 10 del mattino. Tra poco vado in libreria a vedere se riesco a comprare gli ultimi due numeri del manga giapponese Full Metal Alchemist, ormai l'ho iniziato e mi ci sono affezionato, poi cerchero' di andare a fare pena al tizio dell'hotel nella speranza che mi faccia entrare prima in camera. voglio durmi'.amen


ps. il post appena conclusosi rispecchia lo stato confusionale dell'autore che pero' e' vivo e sta bene.

p.p.s per la produzione del presente post non e' stato fatto del male ad alcun autore.


lunedì 14 dicembre 2009

gli alberi della gomma

Antichi sapori, odori... bastano le inidentificate fragranze del Sungei Wang Plaza a riattivare sinapsi addormentate.

No, qui da turista non e' possibile vivere. Si smette di essere Giorgio, e si diventa all'improvviso "Sir"... proebito ogni rapporto simmetrico. Il centro della citta' e' meravigliosamente bello, da vivere, ma va alternato ad immersioni in periferia. Per mantenermi mentalmente integro ho necessita' di passare tempo con chi qua vive da sempre e mi considera allo stesso livello. Altrimenti dopo un po rischierei di sbottare con un bel "Sir un cazzo!!, non vedi che sono umano anche io, come te, non solo un portafogli che cammina??".

Per fortuna oggi mi sono piacevolmente immerso nella periferia, bukit jalil, il mio quartiere, visitando l'azienda dove lavoravo per incontrare gli ex-colleghi, nessuna discussione di lavoro, solo incontro tra vecchi amici. Pranzo con quei meravigliosi ragazzi nella caotica Bangsar, irrinunciabile enorme testa di pesce al curry. Una piacevole ora in compagnia in uno di quei "ristoranti" dove un europeo assennato avrebbe a stento coraggio di sedere... stomaco e sistema immunitario gia' pronti alle delizie locali!

Salto nel passato, veramente rinfrancante dopo qualche giorno passato da turista... turista fino a sabato... domenica invece e' stato il giorno del matrimonio malay... una cosa totalmente incredibile, addirittura alcuni abitanti cinesi di KL non ne hanno mai visto uno. Partenza di buon'ora, rischio di essere definitivamente disperso nella giungla a Sepang. Lo stesso taxi che mi accompagnava per gli ultimi chilometri, luogo dove nessun trasporto come treni o autobus arriva, non ha nascosto difficolta tra palme e alberi della gomma.

Sono arrivato catapultato da plutone, alieno accolto con calore, si rassicuravano chiedendomi se fossi io il Jojo che stavano aspettando... "quanti Jojo volete ci siano nella giungla a Sepang diretti ad un matrimonio malay??".
"Please Jojo, sit down... makan makan". Siediti, mangia. Peccato che fossero ancora le 11 del mattino e non fossi cosi' affamato... ma da quelle parti funziona cosi', il pranzo non e' strutturato come da noi, con tutte le portate che scandiscono il tempo. Qua c'e' sempre cibo, te lo prendi da solo e mangi quanto vuoi, tutte le volte che vuoi. Appena capito questo meccanismo ho finito il mio riso e pollo fritto, mangiato i dolcetti brutti, fatto notare con gentilezza che avrei dato il mio meglio verso l'una e mezza!!

Ancora non avevo avuto modo di incotrare la sposa, tutti erano li' per lei. E' il suo matrimonio a casa sua, la settimana prossima si ripetera' lo stesso a casa del marito. Ecco che ad un tratto vengo invitato nella camera della sposa, io penso "esticazzi che lusso", accorro con entusiasmo, mi tolgo le scarpe per entrare in casa, ma allo stesso tempo chiedo conferma che fossero realmente sicuri potessi entrare mentre si stava preparando e che nessuno m'avrebbe ucciso per tale intrusione... era il momento del trucco. Bello rivedere vecchi amici, meraviglioso.

La cerimonia inizia con lo sposo che sbuca dalla stradina selvaggia, seguito da un corteo colorato e rumoreggiante... vestito rosso acceso, ombrellini gialli per proteggersi dal sole. La sposa vestita esattamente con lo stesso colore accoglie il festante corteo all'ingresso della sua casa. Un saluto casto, si guardano negli occhi come fosse la prima volta, e' amore eterno, si tengono per mano, si dirigono al banchetto. Sono poi le famiglie ad unirsi e dare la benedizione alla coppia stringendo loro la mano piena di piccoli petali colorati, petali lanciati in aria.

Sono assolutamente grato al cielo di aver avuto la possibilita' di vivere un'esperienza simile, sembra non capiti spesso... nonostante il rincoglionimento da jet lag, lo smarrimento per il luogo inusuale, la disidratazione incombente arginata dall'abbondante drink verde fluorescente col gusto di chewingum, sono stato sufficientemente vigile per non perdermi quei momenti troppo inusuali per essere assimilati in un solo colpo.

A livello fotografico non e' stato facile, ho evitato di intralciare i fotografi ufficiali pagati per quel lavoro, ad ogni modo sono soddisfatto... inoltre non era facilissimo fare ritratti senza che si accorgessero o che io stesso non perturbassi le espressioni degli invitati. Non ero il piu' inosservato dei presenti. I bambini mi fuggivano sempre.