mercoledì 20 agosto 2008

di nuovo a bordo del sziget

Eccomi qua, tornato da appena 1 giorno e già ho dovuto spendere 8 ore in quel luogo che ti stronca la fantasia detto "posto di lavoro". Nessuno spazio alle lamentele, il braccialetto è ancora al suo posto, ed almeno finchè non si contaminerà con qualche imprecisato radioisotopo credo lo lascerò lì... fa meglio il suo dovere al polso, che in un dimenticato cassetto.
Che dire? Come è tornare in quel posto che ormai, nel tempo, si era elevato a luogo dalle proprietà mistiche mitiche socio amplificative? Di certo non ci si poteva aspettare una botta grossa come la prima... la prima non si scorda mai. Di certo l'esperienza malese era anch'essa stata talmente tosta da far impallidire qualsiasi altro tentativo d'innovazione.

Primo giorno partito in cerca nella memoria... non mi ricordo proprio cosa ha di particolare questo pezzo di terra circondato dal danubio.
Ma dopo qualche passo ecco che il senso salta fuori, evidente... negli sguardi delle persone, nella voglia di comunicare di molti... ma quest'anno ciò che mi ha messo in pace è stato ricordarmi che un sorriso che ti salta fuori di fronte alle persone riesce a tirarne fuori il meglio. Lo consiglierei come terapia per i timidi, gli incazzati, gli stressati, e tutti coloro che pensano sempre di avere un pezzetto in meno degli altri... di certo non cade manna dal cielo, bisogna voler scavare un po', ma alla fine vale lo sforzo, vale l'usura della pala. Anche tutti gli altri sono invitati, qualcosa che non ti aspetti arriva sempre ad aggiungersi nello zaino. A volte ti frastorna un po', altre ti lascia irrequieto, altre ancora ti fa capire che una cosa che desideravi non è realmente lo scopo ultimo... dopo diversi mesetti apatici sento di nuovo il sangue che scorre, i sogni che emozionano.

Dormite a sufficienza, nonostante un sorriso sia bello anche quando storto dalla stanchezza, salta fuori autentico, con le pile cariche.