Tante belle parole nel testo... si scomodano i principi della concorrenza e del pluralismo, addirittura viene nominato l'articolo 21 della costituzione... AVETE CAPITO, CAZZO? l'articolo 21... mi viene da piangere...
[...] Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure [...]
L'effetto di quella nuova legge sarebbe distruttivo nei confronti di internet, nei confronti dei blog in particolare.
Come si apre un blog?... oggi basta appicciare il computer, scegliere un sito che offra tale servizio, mettere a punto qualche stupidaggine tecnica, come ad esempio scegliere la veste grafica, e si è pronti per condividere il proprio pensiero con gli amici e con chiunque si imbatta nel vostro spazio di libertà, nel vostro diario.
Dopo l'eventuale approvazione di tale legge, oltre ai passaggi tecnici visti qua sopra, sarebbero obbligatori anche i seguenti passi, diventerebbe giusto un pelino più complicato:
1) occorrerebbe registrarsi al ROC (Registro degli operatori di comunicazione), produrre i certificati necessari e pagare un bollo, anche nel caso che il proprio blog sia senza fini di lucro.
2) dotarsi di una società editrice, forse pagare un compenso, non credo che le case editrici facciano beneficenza.
3) contattare un giornalista iscritto all'albo che si vesta da direttore responsabile per il proprio diarietto, probabilmente bisognerà pagare anche lui... dopotutto è responsabile...
Non c'è bisogno di spiegare, l'assurdità è evidente, altrettanto lo è il tentativo di censura.
In questo momento state leggendo le mie parole, condivisibili o meno, avete comunue la libertà di leggerle, mandarmi a fanculo o spegnere il computer.
Dopo l'approvazione io... ehm... lu caru intendo, non potrà più scrivere le sue vaccate, voi non avrete la possibilità di leggerle e non avrete neanche la possibilità di scrivere le vostre, sacrosante. Non si era detto che la libertà di parola è un diritto?
Di fatto questa legge cancellerebbe il 99% dei blog esistenti. A questo punto vedo solo 2 possibilità nel caso si verifichi l'eventualità brutta (l'approvazione della legge intendo):
- fuggire dall'Italia ed andare a vivere altrove, un paese che lasci ancora certe libertà.
- spolverare la doppietta del nonno, ed andare a combattere!
al momento ho uno strofinaccio in mano, e sto spolverando.
p.s. qualche riferimento online alla notizia:
Civile.it, (2)
Repubblica
Corriere
Punto Informatico
Grillo
Di Pietro
TIMES ONLINE
Boing Boing
Ovviamente si possono comunicare le proprie opinioni all'autore del testo Ricardo Franco Levi a questo indirizzo: levi_r@camera.it
[...] Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure [...]
L'effetto di quella nuova legge sarebbe distruttivo nei confronti di internet, nei confronti dei blog in particolare.
Come si apre un blog?... oggi basta appicciare il computer, scegliere un sito che offra tale servizio, mettere a punto qualche stupidaggine tecnica, come ad esempio scegliere la veste grafica, e si è pronti per condividere il proprio pensiero con gli amici e con chiunque si imbatta nel vostro spazio di libertà, nel vostro diario.
Dopo l'eventuale approvazione di tale legge, oltre ai passaggi tecnici visti qua sopra, sarebbero obbligatori anche i seguenti passi, diventerebbe giusto un pelino più complicato:
1) occorrerebbe registrarsi al ROC (Registro degli operatori di comunicazione), produrre i certificati necessari e pagare un bollo, anche nel caso che il proprio blog sia senza fini di lucro.
2) dotarsi di una società editrice, forse pagare un compenso, non credo che le case editrici facciano beneficenza.
3) contattare un giornalista iscritto all'albo che si vesta da direttore responsabile per il proprio diarietto, probabilmente bisognerà pagare anche lui... dopotutto è responsabile...
Non c'è bisogno di spiegare, l'assurdità è evidente, altrettanto lo è il tentativo di censura.
In questo momento state leggendo le mie parole, condivisibili o meno, avete comunue la libertà di leggerle, mandarmi a fanculo o spegnere il computer.
Dopo l'approvazione io... ehm... lu caru intendo, non potrà più scrivere le sue vaccate, voi non avrete la possibilità di leggerle e non avrete neanche la possibilità di scrivere le vostre, sacrosante. Non si era detto che la libertà di parola è un diritto?
Di fatto questa legge cancellerebbe il 99% dei blog esistenti. A questo punto vedo solo 2 possibilità nel caso si verifichi l'eventualità brutta (l'approvazione della legge intendo):
- fuggire dall'Italia ed andare a vivere altrove, un paese che lasci ancora certe libertà.
- spolverare la doppietta del nonno, ed andare a combattere!
al momento ho uno strofinaccio in mano, e sto spolverando.
p.s. qualche riferimento online alla notizia:
Civile.it, (2)
Repubblica
Corriere
Punto Informatico
Grillo
Di Pietro
TIMES ONLINE
Boing Boing
Ovviamente si possono comunicare le proprie opinioni all'autore del testo Ricardo Franco Levi a questo indirizzo: levi_r@camera.it