martedì 13 gennaio 2009

anime, poche

Una stanza che sembra d'altri tempi, le Anime Salve di Fabrizio, esattamente a 10 anni ed 1 giorno dalla sua morte, rendono il momento memorabile. Io seduto al centro, come protagonista di uno strano film... un film che ancora non ha svelato agli spettatori quale è realmente il senso di quanto stiano vedendo, dove si andrà a parare, e forse non l'ha svelato neanche al protagonista. Con questa musica non può che essere un grande film, sensazioni assolutamente positive ora, musica meravigliosa, ma il dubbio che un regista troppo moderno abbia voluto creare questo vibrante momento solo per fare un brutto scherzo, andando a stravolgere tutto in seguito, resta sempre in agguato. A suggerirlo è qualcosa di sinistro nell'arredamento, la sensazione d'abbandono, la temperatura glaciale, il tavolo in mezzo alla sala con a fianco un letto raggrinzito dalla mancanza di qualcuno dentro a scaldarlo. Almeno al letto potrò provvedere io stesso.

A passeggio per le vie di questo ameno paesello saltano alcune considerazioni... a guardar bene, sembra a volte più facile trovare scorci familiari in posti che dovrebbero essere totalmente alieni, a molte ore di volo, rispetto a questa mezza dozzina d'ore passate in auto verso sud.
Vita vita vita, ecco perché alcuni giovani usano l'eroina.

1 commento:

Anonimo ha detto...

"Anime salve” significa “spiriti solitari", ben calzante col quadro espressionistico alla Van Gogh che hai descritto con questo post.

Così sei davvero nel Silento ed anche quest'esperienza coincide con l'altra canzone dell'album di De André, Smisurata preghiera ( brano ispirato alla "Saga di Maqroll-Il gabbiere" di Alvaro Mutis un marinaio che continua il suo viaggio errando senza arrivare mai alla meta prefissata ma il suo andare è solo un pretesto per capire le cose importanti della vita il senso dell'avventura ,gli affetti)
K:-) zi_manu