sabato 17 gennaio 2009

pregiudicato?

Eccomi fresco fresco da un evento che mi ha decisamente scoraggiato.

Circa 1 ora fa ero di ritorno da un giretto in macchina, era servito un po' per visitare questi luoghi alieni, un po' per sfuggire alla noia mortale. Mentre guidavo mi squilla il cellulare, era Fabio. Ho iniziato a raccontargli come vanno le cose qui nel salento e, da responsabile autista, decido di accostare per evitare di guidare e telefonare contemporaneamente. Mi fermo a lato della via, di fronte ad un tavolo di un fruttivendolo lungo la strada, un'attività commerciale che aveva tutta l'aria di essere improvvisata al momento. Termino la mia conversazione con Fabio, stavo per ripartire, quando mi accorgo improvvisamente che un'auto dei Carabinieri mi aveva affiancato e che i due seduti all'interno mi stavano fissando. Non ci faccio troppo caso, riparto superandoli a mia volta, erano fermi, e mi dirigo per la mia strada. Dopo un po' mi accorgo che mi stavano seguendo, quando ad un tratto iniziano a lampeggiare facendomi segno di accostare. Accosto, di certo è un normale controllo.

Rompono il ghiaccio chiedendomi di dove fossi e cosa stesi facendo lì, proseguono poi con domande ben più mirate: se avessi avuto in passato problemi con la legge, se avessi a che fare con droghe o cose del genere, se fossi stato d'accordo a sottopormi ad un test per verificare fossi pulito. Non capivo perché fossero così insistenti, e, dopo avermi chiesto i documenti, uno di loro ha iniziato ad ispezionare la mia macchina, a cercare la prova della mia colpevolezza. Mi ha chiesto di svuotare le tasche per verificarne il contenuto, ha preso il mio portafogli controllando scupolosamente il contenuto e quanti soldi avessi con me. Ha avuto anche la "gentilezza" di trattarmi da idiota, mentre con le tasche rovesciate di fuori, aspettavo il prossimo ordine... "rimetti a posto quelle tasche", come se a chiedermi di vuotarle non fosse stato lui. A nulla serviva ripetere e ripetere che mi ero fermato un attimo a parlare al cellulare col mio amico di Ripe. Qual era la mia colpa che aveva portato a tutto quell'iteressamento nei miei confronti? Il tizio amante delle perquisizioni mi dice finalmente che il fruttivendolo dove mi ero fermato in macchina, era un poco di buono, e che non dovevo parlare con quel tizio. Inutile insistere che stessi parlando al telefono col mio amico. La prova della mia colpevolezza doveva esistere, andava assolutamente trovata... questa è la sensazione che ho avuto dai ripetuti e scrupolosi controlli. Mi trattavano con spiccata sufficienza, certi che sicuramente nascondevo qualcosa di losco. Alla fine hanno chiamato la centrale che, dopo aver ricevuto i miei dati, ha confermato fossi incensurato. A malincuore mi hanno lasciato andare. Mi hanno lasciato con un "arrivederci" detto col tono che suonava proprio come un "questa volta ti è andata bene, ma la prossima ti becchiamo di sicuro!"

Sono stato trattato da spacciatore, spacciatore che racconta molte bugie e le sa raccontare bene, è una sensazione spiacevole, sopratutto avendo la certezza di non avere nessuna colpa e nulla da nascondere.

Se questa è la normalità, penso che poco altro avrò da fare qui. Il nostro rapporto è iniziato col piede sbagliato, ti sto dando una possibilità, mi aspetto segnali positivi utili a recuperare quanto perso. Se tarderanno ad arrivare...

9 commenti:

Anonimo ha detto...

bell'avventura veramente! Non la enfatizzerei troppo, perchè sicuramente chiederanno informazioni ai carabinieri di Loro e questo basta...Mi fai pensare al film di benigni "Se vai a Palermo non mangiare le banane"
Non ho capito la parte finale ciao

Anonimo ha detto...

Non solo mortorio, finalmente un'avventura! I carabinieri sono sospettosi pregiudizialmete per qualsiasi deviazione dalla normalità; nei primi anni '80, quando percorrevo la provincia di Macerata con la 127 di 4.a mano, targata Torino, (per regolare temporanea residenza ad Ivrea), venivo fermata giornalmente e ogni volta dovevo giustificare questa stranezza che mi rendeva una potenziale brigatista!
Nel tuo caso, il cognome ha qualche precedente notevole di reato...
Buona domenica, zi_manu

Anonimo ha detto...

Che la tua persona "(..sinistra..)" sia stata controllata mi rassicura. Il caro Silvio stà facendo bene il suo lavoro e con lui tutti i camerati. Peccato non sia finita con olio di ricino.
Buona permanenza.
Il figlio dell'Emilio Fede Belfortese

Anonimo ha detto...

zia fra dice che alla vostra età queste sono esperienze(positive)certo che per essere stato ligio al codice della strada dover incappare poi in una perquisizione per sospetta detenzione di droga..... è quasi ridicolo. Come si dice il caso ...fermarsi proprio vicino ad un sospettato. Tranquillo ormai non devi avere più paura di nulla sarai un sorvegliato speciale.......ridiamoci su anche se credo che per te sono stati cinque brutti minuti.baci buona permanenza

giò ha detto...

25 brutti minuti.

e tale era l'incazzatura che non sono riuscito a scrivere come avrei voluto...

mica ho ben capito di chi è il 3° commento.. Claudio?

Anonimo ha detto...

sì caro, il 3°comm.è di Claudio e il 1° è di mammà. Adesso l'hanno letto zio Renato e zio Mario. ques'ultimo ha detto che dall'avventura bisogna trarre il lato più positivo, che è quello di stare lontano da amici o persone equivoche. Secondo Renato hanno sicuramente contattato la caserma di Loro Piceno per sapere se eri un consumatore o spacciatore e gli avranno risposto che sei il più affidabile di Ripe. Dàall'evento una sana prospettiva e d esaltane il lato comico, anche se in quel momento eri incazato ner0.Dice zio che che c'è un controllo capillare che a volte prende cantonate come ora, ma spesso va a segno.E' più iattosa la sfortuna che hai avuto di fermarti vicino a quello....La tua avventura è stata oggi il centro della conversazione...Ciao mamy

Jomps ha detto...

Mi è capitato che le autorità si incapponissero per nulla... una volta, sceso dal bus ai giardini Diaz, la finanza mi ha lanciato contro i cani, e sono rimasto a petto nudo nella neve che scendeva lenta, coi libri sparsi a terra ed i passanti che mi guardavano con fare accusatorio.

Queste estreme e inutili (per quanto ci riguarda) misure di prevenzione, a caldo, mi danno inquietudine e "sicurezza". A mente fredda ti fa davvero venir voglia di creargli un pretesto per dubitare, fa incazzare abbbbestia!

Non oso immaginare cosa avrebbero fatto ad un sozzo "rastafariano" della mia specie...

Jomps ha detto...

per un attimo mi è capitato di ragionarci da tutore dell'ordine... sono tenuto, più che al dubbio o lecito sospetto, al degrado del decoro e della dingità di una persona? Qual'è il limite entro il quale sospingermi? Certo, in una realtà particolare come quella di certe zone zone del sud queste domande potrebbero anche risultare inutili...

Anonimo ha detto...

caro Giorgio devo dirti che nonostante la brutta avventura passata puoi considerarti fortunato nell'essere stato rilasciato subito dopo il controllo, se incontravi due agenti senza scrupoli e bisognosi di un colpevole le "prove" a tuo carico le avrebbero messe loro dentro la macchina poi saresti diventato il protagonista di un film incredibile.Quindi sempre attento a tutti.Altro argomento, il piccolo titolo scaduto daccordo con Emma lo lasciamo libero.
Lavora con parsimonia, torna ogni tanto a casa, bacioni dal nullafacente zio CIRO.
Saluti da Paolo / Elsa