lunedì 17 settembre 2007

e ammò?

Quella del ritorno è una delle sensazioni più assurde, sono tornato in quella casa a ripe e quasi stento a riconoscerla, mi è alieno anche il sapore dell'acqua del rubinetto... sono qui, nulla o quasi è cambiato in sei mesi, ho la sensazione di aver sognato... evidentemente la strana percezione viene tutta dal fatto che quello cambiato sono io, non l'avevo capito...

E' stato vero il viaggio che ho fatto? direi di no se non fosse per le prove evidenti, in primis il mio cambiamento. Bastano due giorni per rendere il ricordo visivo di kuala lumpur già evanescente, tutte le immagini che corrono nella mia mente sembrano essere velate da una nebbiolina che le rende decisamente indefinite... la dolce Hoi Yen, la familiare forma delle petronas towers, le ragazze dalla faccia rotonda incorniciata da un velo colorato che facevano shopping nel turbine di bancarelle vicino a masjid jamek, il quartiere bukit jalil dove abitavo, la meravigliosa Vivian che durante l'ultimo giorno sembrava volermi sposare... Ho perso già tutto dopo solo 12 ore d'aereo?

A kl si sceglie se essere abitudinari... o si sceglie se impattare volutamente con la realtà che anche dopo 6 mesi è in grado di nascondere il segretuccio non svelato... a Ripe mi sembra di sapere già tutto, mi riabituerò presto all'acqua di rubinetto, ed una volta fatto non ci sarà nulla di nuovo, per sempre. oblio. è dura accettarlo, ma mi chiedo se magari è colpa mia che al momento non vedo modo di vivere Ripe, di vivere l'Italia facendomi stimolare, oppure questi stimoli non ci sono davvero? ieri avrei certamente scelto la seconda risposta, ma forse bisogna solo impegnarsi di più a cercare le novità, perché qui nessuno le serve gratis come piatto del giorno. Oggi sono ottimista, domani ho un colloquio di lavoro e mi sento stimolato dalla possibilità di imparare, conoscere gente nuova...spero che duri...

di certo tornerò a visitare kuala lumpur con la sua gente amichevole, forse non tornerò a lavorare lì, ma adesso non la vedo più come una follia estrosa, ma come una possibilità. Finché avrò vita non mi tirerò indietro quando ci sarà modo di farsi travolgere, e quando poi, invece, non avrò più voglia di muovermi... no, non sono tanto forte da affrontarlo ora, preferisco negare che quel giorno arriverà.

un abbraccio a tutti voi che mi siete stati vicini in questo periodo, questa non è la fine, solo un momento importante, sento di volervi ringraziare.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Domani vai nel primo centro commerciale che ti capita, uno fornito però eh! Compri una ventina di bottiglie di acqua minerale, tutte diverse...quella che stimola la diuresi, quella per la digestione, quella con poco sodio...e inizia da qui :)
Per il resto ti posso capire quando parli di oblio. Macerata è solo una Ripe con più abitanti :)
Ma l'unione fa la forza, stiamo tutti sulla stessa barca,tanto va la gatta al lardo che...no aspè, mi sa che sto uscendo fuori tema :)
Non mi ricordo neanche più cosa volevo dire..
Ah! non so come sia andato il colloquio, cmq incrocio le dita per te.
E...altra cosa, è stato un piacere leggerti e spero di continuare a farlo.
Ciauz

Anonimo ha detto...

di nulla collega :)
fiuminata

Anonimo ha detto...

Ho saputo da Ornella del tuo ritorno ed allora. BENTORNATO CARO GIO': E' trascorso qualche giorno dal tuo arrivo e penso che ormai ti sarai ""riambientato" a le Ripe.
(Ho visto la foto della
Roccaccia.Non dar retta a Claz bevi l'acqua de la "funtinella" è meglio della minerale.
Immagino la felicità di mamma tua r sono contento sapervi felici.
Come è andata l'offerta di lavoro? In bocca al lupo !! Un abbraccio afettuoso a te e mamma.
Lu oarente de Sangninesci !!!

Anonimo ha detto...

Oh Giò, già depresso dopo un giorno? sembra il risveglio triste da un'ubriacatura o la sensazione opprimente da fine delle vacanze.
Quando si è lontani da casa (casa mia, casa mia, per piccina che tu sia...) la si idealizza e si mistifica nostalgicamente il proprio centro di gravità permanente, per non sentirsi spaesati nel "panico" (etimologicamente da dio-Pan) stordente dell'avventura del nuovo, cmq angosciosamente quanto inebriantemente ignoto. (Anche a KL cercavi istintivamente, tuttavia, di aggrapparti a delle rassicuranti piccole abitudini di luoghi e persone per superare la paura di noi provinciali).
Certo, quando si rientra nella dimensione ridotta del guscio lo spazio noto e chiuso diventa soffocante per chi ha già spiccato il volo. Ma non sei recluso in gabbia: hai immaginazione, esperienza ed amici sia per evadere che per approfondire anche il vuoto (meditazione Zen!).
Gioisci ed approfitta del tempo libero dal lavoro per contatti e gitarelle senza rimpianti precoci.

Anonimo ha detto...

P.S. Per il riadattamento al sapore dell'acqua italiana, perché non berla bollita come in Maly?
Kisses

AnliZalein Cheah ha detto...

uno, two, tres hehehe hmm just snooping to your page, have a great day k man!!!