sabato 31 marzo 2007

vagamente sembra esagerazione sir


Sir, ho chiesto puju sir, non immaginavo fosse un puju intero sir.

Sir, ha malauguratamente dimenticato di portarmi la sega per oltrepassare lo sterno sir.

Sir, mi sto appassionando a questa curiosa simmetria che contraddistingue il puju sir.

Sir, ho anche imparato la provenienza delle diverse parti del puju sir.

Sir, non sembrava forse chiaro sir, che fossi l'unico commensale sir?

Sir, mi dispiace di non aver con me la mia raccattasomigli per mandare la foto del puju in europa sir.

Sir, Queste due brancette d'insalata sir, mi sembrano misere in confronto al resto sir.

Sir, m'e' avanzata tutta la parte nord del puju sir.

Sir, la ringrazio, senza di lei stasera sir la mia vena creativa sarebbe stata in fallo sir.

Sir, le assicuro sir che anche se stilisticamente diverso sir, questo post risponde a verita' sir.

venerdì 30 marzo 2007

un tranquillo ritorno di paura

Questo che mi e' capitato stasera merita un post. Considerate che sono stato fino alle 8 in ufficio, fino a quell'ora sopratutto per comunicare un po' con l'italia che, per via del fuso, non si sveglia mai presto.
Esco e decido di fare un pezzo a piedi, tanto con quei cazzo di bus non si capisce una sega, una volta passano per di qua e tu stai aspettando di la', l'altra volta passano di la' e tu stai aspettando di qua... fanculo, vado a piedi. Vado a piedi al massimo fino al gate (ingresso) del technology park, oltre quel punto e' obbligatorio un mezzo... altrimenti morte assicurata!

Mentre mi avvicinavo al gate, camminando velocemente perche' sapevo che il bus sarebbe pasato di li a poco, vedo sto cazzo di bus che raggiunge la fermata. Ero distante piu' di 300 metri. Mi sono fatto una di quelle corse da primato mondiale, era l'unica possibilita', non avevo voglia di apettare non so quanto per il prossimo bus, e non riuscivo a crederci, ce l'avevo fatta per un pelo, addirittura fermando il bus al volo.
Salgo trafelato, sudato, appiccicato con le cuffie dell'ipod che svolazzavano qua e la'.
Scendo alla fermata di quella che sara' la mia casa a partire da domenica, dovevo prendere le chiavi. Salgo all'undicesimo piano, suono, mi apre il mio futuro coinquilino e nonche' padrone di casa. Mi da le chiavi, io sudavo ancora come una merda... tutto ok, ciao ciao, ci vediamo domenica per il "trasloco".

Ritorno all'ascensore, "sara' meglio che metta il tesserino dell'azienda nel marsupio, non va bene che sia attaccato alla tasca dei pantaloni in maniea cosi' poco sicura... ma dove caspio?!?....dove caspi..il tesserino.....

ehm...

ok, l'avevo perso....
vorrei sottolineare l'importanza di quel tesserino di mmerda: e' abilitato ad aprire tutte le porte dello stabilimento, compresi laboratori che contengono apparecchiature costosissime, era il mio tesserino personale e qualsiasi cosa fosse avvenuta imputabile al suo smarrimento sarebbe stata sotto la mia responsabilita'.
Dove l'avevo perso? camminando velocemente? correndo? salendo sul bus? sedendo sul bus? scendendo dal bus?
Quella buon anima pia del mio futuro coinquilino decide di aiutarmi nella ricerca, e mi scarrozza in macchina nei punti sensibili dove potevo aver perso la preziosa carta (e' stato gentile oltre ogni misura considerando che stava in casa praticamente in mutande e s'e' vestito per aiutarmi).

Pensavo di averlo perso mentre mi sedevo sull'autobus e stavo gia' pianificando di appostarmi ad una fermata, aspettare tutti gli autobus 418, quello e' il numero, riconoscere l'autista e salire su quello giusto per la disperata ricerca.
Intanto la soluzione piu' semplice era cercane nella zona dove avevo fatto i 300 metri piani in tempo record. Chiedo alla portineria del technology park, "avete per caso trovato un tesserino, l'ho perso io"..... nulla da fare.
Scandagliavo attentamente tutta la strada dove avevo corso ed ecco che salta fuori un tipo che mi dice: "you lost? you lost card?" (lo so che l'inglese non e' corretto ma se il tipo parlava cosi' che ci poso fare?)

yeeeeessss sono io... l'aveva trovato lui gironzolando a piedi nella zona. Che gioia riaverlo di nuovo sotto gli occhi.

la morale e' "che razza di culo..."

preghiera break

Ragazzi, dovreste assaporare la pace che c'è in ufficio durante la pausa pranzo del venerdì... nessun uomo presente (oltre a me) sono tutti a pregare, solo ragazze che sedute tra i loro veli a volte sonnecchiano, a volte si svagano leggendo qualcosa su internet.
Il rumore del server alle mie spalle sa quasi di ninna nanna, mi vorrei coprire con una copertina e mettermi a fare una pennica. Ecco, quella in foto è anch'essa una pausa pranzo, se vogliamo rappresenta proprio ciò che qui la pausa pranzo non è.
Su queste note ricordate ch... zzz

mercoledì 28 marzo 2007

cammina cammina

Mi sembra giunto il momento di affrontare la misera condizione del pedone Kuala Lumpurense. Già so che dopo questo post le mamme inizieranno a sfracassare i maroni, ma sento la necessità di esternare. Tipo quando si va in bagno.

E' molto difficile essere pedone qui a KL.
Il problema che salta subito agli occhi, ne avevo già parlato in uno dei primi post, è la conformazione della città. E' fatta come un insieme di isolette urbane unite da... in italia le chiamerei superstrade visto che hanno 2 corsie per ogni senso di marcia (a volte 3), che non sono percorribili a piedi. Insomma i mezzi pubblici sono indispensabili, e fin qui nulla di strano per una capitale, ma ai cittadini di KL non piace molto prendere il bus. Hanno quasi tutti la macchina. Io in generale cammino parecchio e la cosa non mi dispiace, solo il caldo rompe un po'.

Parliamo dei mezzi pubblici, gli autobus sono abbastanza puntuali, ma non troppo frequenti. Ieri per tornare a "casa" c'ho messo un ora e mezza per fare pochi chilometri, tempo quasi tutto perso aspettando. I trasporti su rotaia (compresi metro, trenini vari e monorotaia) funzionano bene, anche loro si fanno un po' aspettare, ma sopratutto bisogna fare un comunicato in città per spigare alla gente che prima si fa scendere chi è dentro, poi si sale... sennò sennò diventa la sagra delle spallate.

Passiamo alla vera nota dolente. All'inizio era solo un sospetto, adesso certezza. Gli automobilisti non hanno capito la differenza tra "rosso" e "verde", proprio non gli ci entra. Quindi tutti voi che nei prossimi mesi mi verrete a trovare ;-) sappiate che anche sulle strisce con omino verde non sarete mai completamente al sicuro. Arriverà certamente l'artista di turno che col motorino vi sfreccerà vicino, oppure l'automobilista che vi vede magari un po' indecisi, ed allora per non sbagliare cerca di investirvi. Le prime volte i vaffanculo si sprecano, poi non ci farete più caso.

L'altro giorno camminavo in un parcheggio vicino all'hotel ed una macchina stava infilandosi col muso in un parcheggio libero. Il problema è che ha cercato di infilarsi mentre passavo io, si è fermato, ma appena sono uscito dal suo campo visivo ha continuato la manovra senza aspettare che me ne andassi, rischiando di acciaccarmi tra la sua fiancata e quella della macchina vicina. Non mi sono fatto nulla perchè appoggiandomi sulla macchina del coglione e su quella parcheggiata mi sono istintivamente sollevato dal suolo metendomi a sedere sopra al culo della macchina in sosta. Senza una reazione del genere mi sarebbe con buona probabilità passato sopra ai piedi, e non solo.

Un buon "che dio te fulmini" placa l'impeto.


p.s. non c'entra nulla col traffico ma sono ufficialmente diventato immune all'aria condizionata, presente in qualsiasi luogo chiuso.

lunedì 26 marzo 2007

Well Done

"Well Done"... è quanto ha detto er capoccia dopo il talk.
"Thank you Prof!"...la mia risposta.
Dopo una domenica passata un po' in tranquillità, un po' smadonnando con l'inglese oggi sono finalmente rilassato. Sono contento perchè tutto sommato ho vissuto bene i giorni pre-talk (a parte qualche momento di stanchezza).
Mi ero svegliato carico e di buon umore, come ormai mi capita spesso nelle grandi occasioni, dimenticate l'eccitazione simil-stupefacente della laurea, però anche oggi ero bello positivo.
Sono arrivato nella sala dei cavalieri della tavola rotonda, tutti aspettavano il talk del ragazzo straniero come piccolo evento settimanale (penso saranno state più di 30-35 persone). Ho iniziato a spiegare la mia roba, con calma, quando facevano domande rispondevo e poi riagganciavo il filo del discorso. Mi sono ingarbugliato un paio di volte con l'inglese, ma ci poteva stare. Grazie anche a Zia Manù, Mamma e Paolo che mi hanno mandato le foto del gennaio 2005 (oltre ai consigli), così che ho potuto mostrarle alle facce incredule ed incuriosite che mi seguivano.

Oltre alle domande tecniche mi hanno anche chiesto come funziona il sistema d'istruzione italiano, ho fatto tutto il sommario iniziando dall'asilo fino al phd. Mi hanno anche chiesto come è la disoccupazione in italia, gli ho risposto che dipende molto dal campo per cui si è studiato, ho aggiunto che nelle marche non c'è molta speranza per chi studia fisica, "facciamo molte scarpe e cappelli". Potrei sviluppare qualche software che gestisca la produzione dei cappelli per Paciotti :-)

Tutto è andato bene, ora mi posso buttare con serenità sullo studio del c++.
Avrò tempo 1 mese di studio, poi a partire dall'inizio di maggio mi faranno entrare nel giro del loro processo di programmazione.

non ho molto da dire... la serenità di questo momento mi fa tendere verso un rilassato silenzio.

al lavoro

sabato 24 marzo 2007

Un uomo Gaio

Ieri sera, dopo una intensa giornata di lavoro, decido di fare cena in uno di quei ristoranti che si trovano per strada, non era molto lontano dal mio Hotel.
Per darvi l'idea si tratta di una sorta di grande porticato con dentro dei tavoli e tutt'intorno dei banconi ben forniti di cibi. Chiedo se posso mangiare, il tipo senza troppi complimenti mi fa capire che posso sedermi dove voglio. Bisogna precisare che qui a Kuala Lumpur non tutte le persone parlano inglese, anzi, nel quartiere dove mi trovo c'è un alta percentuale di persone che conoscono solo qualche parola.

Chiedo se mi può portare mee, sono i noodles (spaghetti), e dopo un po' di discussioni, che assolutamente non ho capito, arriviamo all'accordo che mi avrebbe portato Chicken Mee (spaghetti al pollo). Dopo tre secondi arriva un'altro ragazzo del ristorante, ho avuto la sensazione che avesse un aria stranamente ed esageratamente interessata alla mia presenza. A prima vista aveva qualcosa che somigliava a Freddie Mercury, non solo i baffi.
Non voglio assolutamente cadere negli squallidi stereotipi con cui si etichettano i gay, e non voglio ripetere le solite frasi omofobiche per prenderne distanza (del tipo: attento, con quello è meglio che ti metti spalle al muro, oppure guarda si muove come una checca...ecc)... non so per certo se quel tipo fosse gay, ma giuro che mi ha guardato in un modo che mi ha tolto ogni dubbio. Io farei uno sguardo del genere solamente se vedessi la Madonna e poche altre donne al mondo.

Fatto sta che sto tipo mi chiede cosa voglia mangiare (anche se sapeva che avevo già ordinato all'altro). Ho ripetuto Chicken Mee... il tipo inizia a farfugliare qualcosa di incomprensibile, non sapeva neanche mezza parola d'inglese, alla fine dice qualcosa del tipo "Tandoori Chicken", io pensavo che stesse ripetendo l'ordinazione che avevo già fatto... invece ecco che mi ritrovo con gli spaghetti al pollo, ed in più sto cazzo di pollo tandoori da mangiare... ovviamente con le mani!
Il tipo torna nuovamente e mi chiede da dove venissi, "i'm from Italy"... Durante la cena ho evitato di posare lo sguardo su di lui, ma vedevo che si metteva spesso nello spazio che c'era tra me e la televisione che stavo guardando (anche se non capivo una mezza pippa, l'unica cosa chiara sono le previsioni del tempo) cercando di entrare nel mio campo visivo.

e la morale qual è? vi chiederete voi...

boh?!? ...dopo sono andato a dormire...

giovedì 22 marzo 2007

Diarrea, stavolta non mi avrai

Bene bene, è arrivato il momento di fare un post concernente il lavoro! Proprio oggi si è aggiunta una notiziola fresca fresca, ma andiamo con ordine.

Lunedì scorso ho incontrato "er capoccia" che mi ha chiesto cosa volessi fare, mi sono fatto prendere alla sprovvista come un coglione. Il mio desiderio fin dai tempi antichi era imparare a programmare, ma avevo passato gli ultimi giorni studiando un argomento teorico di informazione quantistica che mi stava prendendo, mi piaceva. Quindi al primo incontro sono presentato con questa tendenza schizofrenica verso la programmazione e verso la teoria, ambiti completamente opposti. Alla fine l'accordo raggiunto è stato che imparerò a programmare in c++, mi va benissimo ho sempre desiderato imparare, e condividerò con loro anche le mie conoscenze di fisica. "Er capoccia" mi ha liquidato dicendo che avrei prossimamente fatto un talk (un presentazione di fronte a tutti) sullo stesso argomento che ho studiato nella tesi.

Questo è quanto avrei detto prima di stamattina, e rimane tutto confermato, si è solo aggiunto un dettaglio. Oggi verso le 9.00 arriva un tipo (che ancora non ho capito se è cinese) e mi chiede quale sarà il titolo della presentazione che farò, glielo dico e mi comunica che dovrò fare la presentazione lunedì 26. O cazzarola, ma mancano solo 4 giorni compreso oggi... in sostanza mi sono messo di buona lena a tradurre in inglese la presentazione di power point che avevo fatto per il giorno della tesi, ho praticamente finito di tradurla. Ora si tratterà di ripassare quanto ho dimenticato e arrangiare un discorso in inglese.

Il titolo del post prende semplicemente le distanze dal passato, sto affrontando la situazione con una calma che non mi sarei mai aspettato.

Finché dura... :-)

mercoledì 21 marzo 2007

Piccoli Brividini :)

Il post sul lavoro può attendere, in questo momento mi preme un altro argomento. Domenica ho abbandonato la bettola, ora sono allo Sri Petaling Hotel. Lunedì l'ho detto ai ragazzi in ufficio, mi hanno guardato con un po' di stupore e con il riso sotto ai baffi... "sai cosa è sucesso a Marco quando stava in quell'hotel?" (per chi non sapesse Marco è il nome del ragazzo che è stato qui in malesia prima di me, è ancora vivo e non ha acquisito menomazioni fisiche o mentali).
Non so cosa sia successo a Marco. Mi consigliano di farmelo raccontare da lui.
Gli scrivo un email, e lui mi risponde "facciamo così, te lo dirò dopo che sarai andato via da quell'hotel"... insomma quando mi sarò definitivamente trasferito nell'appartamento. Poi aggiunge "non ti dico nulla, ma magari te ne accorgerai da solo prima".
Allora io ho risposto che se è qualcosa per cui non posso farci nulla, beh allora effettivamente potrebbe essere meglio non saperlo. Ok, voglio iniziare ad escludere alcune possibilità: spero innanzitutto che non sia stato costruito sopra il solito cimitero indiano, o inca o atzeco (lo so che sono in asia e non in centro america, ma non si sa mai). Altra possibilità che mi viene da escludere è che sia stato derubato in camera, me l'avrebbe detto prima della mia partenza se fosse avvenuto.
Allora, rimangono poche possibilità... è un hotel di mignotte? ...ci sono le telecamere al cesso che spiano mentre mi faccio la doccia? ...nell'impianto dell'aria condizionata vive godzilla?
Ok ok ok, non ha senso viaggiare troppo con la fantasia... sicuramente mi allontanerei troppo dalla realtà, però ammetto che mi rimane una bella curiosità.
Se avete idee malsane scrivetele pure nei commenti!!!

ciao

lunedì 19 marzo 2007

Ancora alimenti

Me lo dicia lu professore de agricoltura alle elementari... attento a li fast-food mmascherati da ristoranti.

Inizio la carrellata con Mr Teppanyaki, il posto piu' unto della malesia. No signori, non mi sto riferendo al solo cibo... ogni tavolo, le sedie, lo stesso pavimento... sembra di ghiaccio... ci vogliono anni per depositare una quantita' d'olio simile. Non e' una roba che si puo' improvvisare... nono!
La mia sedia fatica a stere ferma. E pensare che ho anche mangiato il cibo che mi hanno portato... solita bibita con ghiaccio: Mamma, puoi stare tranquilla se il ghiaccio fosse stato nocivo sarei morto da giorni.

stasera invece sono andato da uno di cui neanche ricordo il nome... e cazzo, sembrava un ristorante... invece m'ha fregato, anche esso un fast-food... oh..non vi preocupate di giorno faccio pranzo sempre alla mensa dell'azienda e anche di sera mangio quasi sempre roba non preconfezionata. Ad esempo ieri sera ho mangiato un uno di quei stand che si trovano per strada. Dei noodles davvero buoni (in malese noodles~spaghetti si dice Mee)... ad un tratto c'era una topolona che mi stava guardando, al che mi giro, la guardo negli occhi e le dico: che schifo che fai!!!
Purtroppo non era la Scarlett Johansson orientale, ma proprio una pantegana di 15cm che affamata guardava i miei spaghettini... peccato se ne sia andata subito, altrimenti avrei messo pure la foto, per la vostra gioia, ed invece vi dovete accontentare di quel coglione di Teppanyaki.

Cmq come qualita' del cibo quello con la topolona batte di gran lunga gli altri due... Consigliato!!!

Su queste note di pellame e caciotta (gusto rulez) me ne vado verso "casa" a guardarmi qualche bel filmetto, magari mi butto sulle animazioni di Miyazaki...

...ciao a tutti

p.s. nel caso avessi commesso tanti errori d'ortografia e' perche' il monitor di sto cazzo di internet caffe' fa vomitare.
baci

sabato 17 marzo 2007

KLCC

Ciao Cari, è sabato pomeriggio (15.55), vi sto scrivendo direttamente dalla base delle petronas towers, sono nel Kuala Lumpur City Center. La wireless è ovunque :) metto anche una fotina live che mi scatto proprio ora.

Oggi è stato il mio primo giorno con i mezzi pubblici, non costano una pippa. Praticamente con euro 1.50 si ha accesso ad ogni tipo di trasporto cittadino per tutta la giornata. Devo vedere quanto costano gli abbonamenti per spendere ancora meno. Mi sto muovendo da solo, probabilmente rivedò gli altri ragazzi lunedì.

Ho finalmente la certezza che nel quartiere dove vivo ora (sri petaling), sono assolutamente l'unico occidentale. Qui in centro invece è più facile trovare occidentali, ma sono comunque non così frequenti.

L'hotel di lusso l'ho lasciato ieri, stanotte ho dormito in un "motel", se proprio vogliamo fargli questo complimento, in Sri Petaling... insomma questo motel, il Cottage inn, rientra "a pilu" nella carta dei diritti umani... ma ci sta dentro proprio per poco! Ha un moderno cesso denominato "o cachi, o ti lavi" per la sua particolare conformazione, potete ammirarlo in foto.



Insomma ho deciso che ci passo ancora una notte, perchè diversamente non posso, e domani vado in un hotel umano. Dal primo aprile avrò casa.
Avevo promesso che avrei ospitato tutti voi, ma effettivamente nella mia camera non è che ci sarà tanto posto. L'invito rimane valido per tutti, magari i più sportivi li sistemo in qualche modo, invece chi vuole più calma può stare in un bellissimo hotel a 5 minuti da casa mia, poi mi offrirò come guida di KL. Se avete intenzione di venirmi a trovare l'email la sapete.

Riguardo al viaggio oggi m'è venuta in mente una considerazione in più, molto spesso i viaggi fatti in occidente hanno una componente visiva che predomina sulle altre, direi che qui in Malesia si aggiunge prepotentemente una componente olfattiva non trascurabile. Ogni posto è anche descritto bene dal suo odore (più spesso puzza).
Oggi ho anche fatto un giro per i mercatini qua in centro e la cosa più bella è incrociare gli sguardi della gente, tutti molto curiosi verso ragazzo chiaro di pelle, tutto sudato per il caldo incredibile, che con la sua borsa a tracolla cammina con un sorriso di stupore stampato sulle labbra... santa madonna, girare qua mi mette una serenità smisurata.

Un saluto a Cristiana che stanotte alle 3.30 mi ha fatto uno squillo, non ti preoccupare non stavo dormendo perchè quella caspio di bettola dove stavo sembrava il porto di genova.

Per concludere metto le impressioni della prima settimana Malese. Ragazzi, se vi capita l'opportunità di andare a vivere per un po' in un paese diverso dal nostro NON PERDETELA ASSOLUTAMENTE. L'esperienza che si fa è impagabile, senza prezzo.

Vi saluto qua, non so se domani avrò internet, cmq ci sentiamo presto.

ciao, un abbraccio a tutti

giovedì 15 marzo 2007

boiled water

Sembravano finite quà le novità...
oggi mi propongono "vieni a pranzo con noi?"...ed io "ok".
mi dicono "allora porta la macchina fotografica"...."eh?"
Ok, salgo in macchina con i miei due vicini di scrivania ed un cinese che lavora sempre nel nostro ufficio. Cinese alla guida. Non sembra essere un uscita normale, svolta di qua, svolta di là capisco che mi stanno portando in un posto diverso dal solito. Dopo più di 20 km ci fermiamo in una zona di nome Bangsar, parecchio affollata, una puzza incredibile. Uno di quei quartieri super caratteristici, ma assolutamente non turistici. Entriamo in uno degli ormai consueti capannoni senza pareti dove si può mangiare. Il "cameriere" blatera qualcosa di incomprensibile, e si mette a discurere di qualcosa con i miei commensali (parlavano in malese stretto). In breve stavano contrattando la grandezza della testa di pesce al curry che avremmo mangiato in quattro. Ok, in questi giorni sono parecchio sperimentale e non mi faccio alcun problema. Da bere ordino un aqua minerale senza ghiaccio.

Ovviamente ci viene portato l'immancabile piattone di riso scondito da gradire con il pesce e l'abbondante salsetta. Inizio a mangiare e, dopo una mia richiesta di coltello, mi viene finalmente spiegato: in Malesia si mangia con le mani, a che cazzo serve un coltello? Avete perfettamente ragione! L'unica cosa che proprio in maniera assouta non riesco a mangiare con le mani è il riso.
Inizio a disgregare quella mega testona al centro della tavola, probabilmente mi sono mangiato anche la branchia, ma che vuoi che sia in confronto al cinese che s'è mangiato entrambi gli occhi con soddisfazione estrema?
Ad un certo momento mi accorgo che l'acqua che mi avevano portato non era in bottiglietta... che faccio? bevo o non bevo? bevo? non bevo?....mmm...

Compromesso: ne provo un sorsettino piccolo piccolo... e... stupore... era bollente. Praticamente, credo nelle zone più tradizionaliste, esiste l'antica usanza di bollire l'acqua prima di berla. Al che mi sono tranquillizzato, i microorganismi erano certamente tutti morti, peccato che l'acqua così calda facesse schifo un bel po'. Mi hanno spiegato che è normale ricevere a tavola un bicchiere d'acqua bollente, gli antichi mica erano coglioni, se l'acqua fa male il rimedio è bollirla.

Non si finisce mai d'imparare.

breve sommario

mmm... oggi sono sceso dal taxi e mi si sono appannati gli occhiali. Non è mica normale! In genere gli occhiali si appannano quando fuori nevica e si entra nel forno di Sandro... nel taxi non stava nevicando (anche se l'aria condizionata faceva la sua parte) e davanti l'azienda non ho visto nessuna fila di pane... stranezze orientali.


Il lavoro inizia vagamente a prendere una direzione, mi hanno detto quale dovrebbe essere l'argomento di cui mi occuperò, mi sono cercato qualche articolo e me li sto leggendo. Per ora mi trovo, bene.
Ieri mi ha accompagnato a casa un ragazzo dell'ufficio con cui non avevo mai parlato, per fortuna che c'era lui altrimenti sotto alla "pioggerellina" del tardo pomeriggio sarei marcito fino alle ossa, e mi ha detto che forse il capoccio mi vorrà far fare un talk all'università islamica di KL. Ha detto che è solo un ipotesi... ok, inutile pensarci... se lo prendessi sul serio avrei un abbonamento ad una diarrea emotiva per le prossime 13 settimane. Sto imparando bene a vivere il presente senza tante seghe mentali. Si si, che bravo che sono...



HHHHAAAAAAAAAARRRRRRRRRRGGGGGGGGGG
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oh... scusate un attimo... no, ora è tutto ok... una piccola ricaduta :)

Ieri non ho fatto post perchè dopo le prime due amazing giornate tutto sembrava non raggiungere minimamente quell'originlità... probabilmente ho trovato un tipo di cucina poco speziata... è la cucina indiana, e ho etto tutto. Quella ad essere maledettamente, immondamente, sfacciatamente speziata è quella malese. Ieri sono stato a pranzo con un ragazzo algerino ed uno malese, mi sono fatto una cultura gastronomica. Mi diverto troppo a sparare con loro le mie cazzate all'italiana.

Parlando di ragazze, ho fatto caso che bisogna essere i primi a rivolgere loro attenzione, rivolgere per primi la parola, altrimenti non ti guardano neanche in faccia. Non vi ho ancora detto come sono vestite... Siamo in un azienda super tecnologica, i ragazzi, tratti somatici a parte, sono grosso modo simili a quelli occidentali. Le ragazze invece vanno con vestiti lunghi che le coprono fino ai piedi, maniche lunghe, velo che avvolge la testa. Un mondo che ancora non conosco. Le cinesi invece vestono all'occidentale... ed ecco che si abbatteranno i cori d'odio provenienti dall'occidente che si sente minacciato gh gh.

vabbè, mi metto a introdurre conoscenza dentro di me
buona giornata

p.s. se volete potete commentare le foto della galleria anche qui nei commenti del blog.

martedì 13 marzo 2007

Pensierini

spero che questo post non distolga l'attenzione dal penultimo, però la necessità di scriverlo è fortissima.


-ma la televisiò malese perchè cazzu se ostina a fa le previsioni del tempo che tanto è sempre uguale: o c'è il sole e te ffoghi de callo, o ce le nuvole e te ffoghi de callo, o piove e te ffoghi.


-ma te pare che anche le patatine de lu supermercatu deve esse speziate?


- ho comprato sti due tramezzini alla sardina... belli sodo!
Facimo cusci, li vado a magnà al bagno, almeno se me crea urgenze non devo corre tanto lontano.


-Il magister dice che il MacBook è il portatile Apple per andare a fica.


-Toh, in televisione ci sta un "sex and the city" malese do ce recita la "lucy liu" dei poveri.


-Compra la periferica Apple banane nane, e vai a fica anche nella giungla.




foto de caru che se la ride



clima


ciao

2° fase

Nel precedente post ho raccontato pù che altro un viaggio della mente, era ieri. Oggi è stato il turno del viaggio fisico, del corpo.
La giornata sembrava non promettere nulla di eccitante, stavo sulla scrivania leggendo un articolo a caso, tanto il mio capoccio arriva la settimana prossima e fino ad allora non avrò qualcosa di definito su cui lavorare.

Ad un punto decido di andare dal capo delle risorse umane, mr Thana, per vedere a che punto è il mio tesserino magnetico per l'entrata in azienda. Come mi capita spesso in questi giorni non avevo capito una cazzuola di niente. Dovevamo andare in banca per farmi aprire un conto, me l'aveva detto ieri ma non l'avevo assolutamente recepito.
In sostanza mi dice di seguirlo, e solo al momento di salire nella sua microauto capisco che sarebbe stato interessante. In macchina iniziamo a parlare del più e del meno, mi stupisco perchè riesco a capire molte cose di ciò che dice, si parla di macchine, di città, di culture, di banche... non si parla mai di passera: devo capire se è un tabù oppure se magari si limtano con me perchè non sanno come regolarsi. Neanche con i ragazzi della mia età è mai uscito il discorso.
Prossimamente sarà una delle mie investigazioni... e non fate battutine :)

Mi porta in un quartiere cinese (non è la chinatown di cui parla ziu maurì) ma è abbastanza caratteristico per suscitare interesse... c'è quel disordine insito nell'aria che lo rende caratteristico... visto da lontano penso potrebbe sembrare una discarica, ma poi avvicinandosi ci si accorge che è proprio il setup del quartiere ad essere incasinato. Le semplici insegne dei ristoranti fanno una casciara incredibile. Entriamo nella banca ed un robusto signorone ci intima di sederci. Sembrava fosse obbligatorio stare seduti... come ci alzavamo ci chiedeva cosa stessimo facendo, e ci faceva rimettere seduti. Alla fine raggiungiamo il benedetto sportello dove compilo i 300 moduli di fronte ad un'impiegata cinese davvero caruccetta, però sembrava fare un po' la sostenuta del tira tira che tanto poi la corda si spezza. M'ha sorriso solo quando l'ho salutata.

All'uscita dalla banca Bumiputra (così si chiama, e non è neanche colpa sua) mister Thana mi dice che mi porta a mangiare in un ristorante indiano molto buono. Facciamo qualche passo e siamo già fuori dal casino del quartiere cinese Sri Petaling (si pronuncia sriptalin tuttoattaccato), ecco il ristorante dove dobbiamo andare. Gli avevo premesso che della robba speziata mi ero sfracassato i maroni già in 2 giorni. Entriamo in questa specie di garage senza pareti, solo con le colonne ed aperto ai lati, passiamo di fronte alla baracchetta con tutte le pietanze e mi faccio consigliare la meno speziata. Era come al solito pollo+ riso con una salsetta finalmente mangiabile. Anche qui non c'erano i coltelli, mi guardo intorno vedo che tutti mangiavano con le mani e alla fine l'ho vista come l'unica soluzione. E' stata una bella senzazione quella di trovarsi in quel quartiere e divenatarne parte integrante, ma comunque non integrata (per quanto mi fossi sporcato bene le mani).

Alla fine Thana ha voluto pagare fregandomi mentre mi lavavo le mani, volevo offrirlo io il pranzo perché era stato molto gentile, ma nulla da fare.

Ritorno in macchina con quella cazzo d'aria condizionata che i malesi amano morbosamente, ed eccomi di nuovo qui.

Senti come tosce tutti, ma do va... mica sete fatti de alluminio come le finestre de Proè.

lunedì 12 marzo 2007

Santa la madonna de ddio

Ma che cazzo ragà!!!!!
Questa, anche se è iniziata da meno di un ora, è stata la giornata più strana della mia vita... sono arrivato in azienda, mi viene presentata una tipa che se è alta più di 1 metro e 45 mi taglio le balle. Mi pare di capire che sia una sorta di capoccio qui nell'ufficio.
Mi dice che il lunedì mattina si fanno degli esercizi, e mi chiede di seguirla. Mi accompagna in un campo da tennis nel parco dell'azienda e ci mettiamo insieme ad una trentina di dipendenti a fare stretching. mi veniva da ridere come un deficientone. Tutti mi guardavano come se fossi venuto dallo spazio. Alla fine ci siamo messi in cerchio e mi hanno gentilmente invitato a presentarmi. Ero lì che spiegavo a tutti, ma come mio solito sono stato molto sintetico. In definitiva non erano soddisfatti. La tipa bassetta ha completato la mia presentazione dicendo quanto sapeva. Alla fine mi sono limitato a dire loro che quella per me era stata probabilmente la giornata più strana della mia vita, e che loro erano il popolo più gentile che avessi mai conosciuto. E tutti loro che se la ridono... mi sa che la risata ha un significato diverso qua in oriente. Da noi in italia certi ghigni potrebbero sembrare una presa per il culo, mentre qui è una sorta di partecipazione e condivisione di un momento (per lo meno questa è l'idea che mi sono fatto con pochi giorni d'esperienza).

Non è finita qui. Ogni settimana c'è il meeting del gruppo, dove a rotazione ognuno illustra il proprio lavoro con una presentazione di fronte a tutti (diarrea a go-go). La stanza sembra quella dei cavalieri della tavola rotonda. Oggi era il turno di un tipo con una faccia simile allo stregone di "grosso guaio a Chinatown", solo un po' più secco.
Ovviamente, come in tutte le moderne aziende che si rispettino, prima di iniziare c'è il momento della preghiera, tutti cantavano una canzoncina esotica e misteriosa,probabilmente di fede mussulmana, io mi sono limitato ad alzarmi e mostrare rispetto per la loro usanza. Inizia il talk abbastanza informale che va a finire in 20 minuti a tarallucci e vino. Non proprio tarallucci e vino, ma con certi biscottini strani ed un the + latte (chiamato tetaré). Buono!

Che dire, mi sembra di essere un'attrazione turistica. Ora sono seduto alla mia scrivania ed ogni tanto arriva qualcuno che si presenta. Su 15 persone mi ricordo solo 3 nomi (compresi quelli che conoscevo già).

Ecco, ora mi hanno fatto fare un giro dell'ufficio presentandomi tutti, adesso non ricordo più neanche i nomi che sapevo.
Sono a dir poco frastornato per tante novità tutte insieme.

meditazione needed!

domenica 11 marzo 2007

dentro KL

Oggi (domenica) è stata la giornata del giretto in città... uso i verbi al passato perchè sono già le 16 e prima di domani è molto probabile che non potrò allontanarmi molto dall'albergo. Mi pare di aver capito che se non si conosce bene il posto non è perfettamente sicuro muoversi da soli. Kuala Lumpur è stranissima, la cosa che mi ha colpito maggiormente è che la città non è come una città italiana dove se vuoi vai a farti un giro a piedi per le vie e viuzze, qui praticamente ogni quartiere della città è collegato agli altri tramite una strada che somiglia molto alle nostre autostrade (assolutamente impraticabili a piedi). Questo per ora è l'aspetto scomodo di KL. Dovrò informarmi meglio sulla metropolitana.

Stanotte non ho dormito granchè bene... solo per il fatto del fuso orario. Stamattina alle 10 è venuto a prendermi Ressa con un suo amico di nome Joko, siamo prima andati all'azienda (MIMOS), poi siamo andati nel quartiere dei ricconi... sotto alle petronas towers. C'è un centro commerciale, con molti negozi. Non siamo saliti sopra perchè Ressa conosce un tipo che lavora lì dentro e nei prossimi giorni ci può far entrare a gratisse.
Sono un po' emozionato perchè domani si inizia a lavorare, anche se i tipi che lavorano lì sembrano molto tranquilli e gentili, e questo allenta moltissimo la tensione. Ho conosciuto anche Sue (una ragazza malese caruccia) che lavora nel mio stesso ufficio, dovrebbe essere una specie di capoccia.

Ora arriviamo alle note dolenti. Sono stato a vedere una casa dove potrei andare dopo questa settimana in hotel. Mi hanno accompagnato in un appartamento dove vivono 2 cinesi. Una topaia del genere l'avevo vista poche volte. Mi vorrebbero affittare una stanza 2m x 2m completamente vuota, fatta eccezione per un letto putrido nel mezzo, senza neanche una finestra. Non sto esagerando, non c'è neanche una mensola o tavolo dove appoggiare qualcosa. La casa puzza anche discretamente ed i due tipi (ragazzo e ragazza) che ci vivono non mi sono sembrati paragonabili a mary poppins per quanto riguarda l'ordine.
Quindi credo che opterò per un'altra alternativa disponibile dai primi di aprile. Nel frattempo non so proprio.

Passiamo all'aspetto "passera", anch'esso molto importante... gh gh...
Finora non se ne era vista tantissima, ma chiaramente più ci si avvicina verso il centro e più l'incremento è sostanziale. Sono ovviamente quasi tutte orientali, ma se piace il genere c'è un vasto assortimento a spasso, da quelle cinesi, a volte con la pelle molto chiara, a quelle malesi o simil-indiane un po' più scurette. Ancora non distinguo bene le razze, ma appena mi specializzo giuro che faccio un articolo.
Credo di aver dato una sfiorata al fondo... risalgo un po' salutandovi e rimandandovi al prossimo post.

ciao

sabato 10 marzo 2007

Noi si è arrivati

Eeeeeecccomi qua,
come promesso un nuovo post. mmm sono le 17.47 (10.47 italiane).

mmm...come si comincia il primo post malese? che te saccio... una buona idea sarebbe mettere una foto della vista dalla finestra...
e sia! Eccola qui a fianco... si vedono le petronas towers, effettivamente non sono vicinissime, il tempo è un po' nebuloso, il caldo è bello tosto (32 gradi).

torniamo all'origine:
Il volo è stato spostato di 6 ore per un flap dell'aereo danneggiato. Sembrava volessero cancellare il volo, ma poi tutto si è risolto con qualche coda, un pranzo gratis al Hilton hotel di Roma, qualche altra coda, una pennichella sulla comoda sediolina al gate c25... e via... in volo!
Mi si è seduta vicino una simpaticissima ragazza italiana (un paio d'anni più grande di me) di nome Soana. E' una di quelle super intraprendenti che per lavoro si occupa di accompagnare grossi gruppi di persone in vacanza. E' stato piacevole condividerci il volo e sparare qualche cazzata, mi ha aiutato a smaltire un po' la tensione stratosferica che avevo.

All'aeroporto ad aspettarmi doveva esserci uno di quelli che sarà un mio collega di lavoro...Ressa... non l'ho visto subito. Mi si sono avvicinati dei tizi (non ho ancora capito quanto siano ufficiali) che pretendevano la mia prenotazione dell'Hotel, che puntualmente non avevo. Mi hanno prestato un cellulare per chiamare Ressa (se non avesse risposto si sarebbe messa male)... alla fine i simpatici tizi hanno solo preteso che pagassi la telefonata 10 Ringgt, secondo il tasso di cambio dovrebbero essere poco più di 2 euro, ma non avevo ancora ritirato denaro... in sostanza mi hanno chiesto 5 euro. Alla fine arriva in corner il mitico Ressa che paga per me 10 ringgt e mi salva da quei malviventi legalizzati. Ressa è la persona più gentile che abbia mai conosciuto in vita mia. Addirittura quando gli squilla il cellulare mi chiede scusa per 1 minuto :)
La morale è: non venite a Kuala Lumpur se non avete una prenotazione in hotel, oppure se non conoscete nessuno (lu caru non vale). Qunado avrò una casa la musica cambierà.

Viaggio in taxi verso Kuala Lumpur, un ambiente stranissimo, gli automobilisti sono i classici "io do una sportellata a te, tu dai una sportellata a me", ma alla fine sono in hotel sano e salvo. Mangio l'ultimo porco sottoforma di prosciutto tra fette di pane, avanzato dal viaggio, e per sei mesi niente più porco. L'hotel è una reggia, tra un po' scendo e lo fotografo.

Per ora vi saluto qua, e mi drigo a scoprire questo strano mondo. Lascio una foto e ci sentiamo presto.

giovedì 8 marzo 2007

Is lu passu longer than la zampa?

"Ce l'hai li cotton-fioc? No? Cazzu, ma mica se po' ji a Kuala Lumpur senza lavasse le recchie. Quissi te le stucca le recchie!"

da una riflessione sul treno

La foto rappresenta lo sgomento per le recchie zozze.


Mi chiedo quanto di razionale abbia mosso una scelta del genere. Partire per 6 mesi verso una situazione ignota...
Il viaggio in treno l'ho certamente vissuto in maniera emotiva (quando però ho fatto la riflessione qui sopra la fase emotiva era passata). La sola partenza da Ripe è bastata per smuovere dentro qualcosa che normalmente è sedimentato, dato per scontato. In breve tutti voi "cari" che ho lasciato a Ripe (e non solo, diciamo in italia) già mi mancate. Solo certe esperienze chiariscono che le cose importanti non sono scontate, non possono esserlo. Ben vengano tutte le esperienze che hanno questo potere. Già qui a Roma sembra di essere in un luogo alieno, domani probabilmente, dopo 12 ore di volo, non sarò più della stessa opinione.
Avrò fatto un passo troppo lungo? In questo momento ho paura, ma la razionalità dice che il passo è alla mia portata... vedremo.

Ma ora basta con i sentimentalismi, vi lascio con la foto della busta contenente il contratto arrivato direttamente da Kuala Lumpur



Dall'alto della mia nuova identità, snaturata anche nel sesso, vi saluto e vi abbraccio.
A presto con le prime impressioni asiatiche.

CAAAARU